Reading poetico della Federazione Italiana Unitaria Scrittori, presenta l’antologia“Guerra no, Pace sì”

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Domani 23 gennaio, in occasione dell’VIII reading poetico della Federazione Italiana Unitaria Scrittori, sarà presentata l’antologia, voluta e curata da Sara Favarò: “Guerra no, Pace sì”, edita dal Gruppo Arte Sikelia per conto della FUIS. 

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37 i poeti, tutti iscritti alla FUIS, che hanno aderito all’appello lanciato dalla Favarò, delegata per la Sicilia della Federazione. 

37 i poeti che si sono fatti messaggeri di pace affinché la poesia possa indurre riflessioni sul senso della vita, sul valore dell’amicizia, sulla bellezza della natura, sulla necessità di rispettare la diversità, per divenire un’unica “Voce di Pace”, per usare le stesse parole di Sara Favarò nella sua poesia omonima: “Come nube che esala dal mare, si alza densa e unisona la voce che al Cielo rivolge unica prece […] per i martiri dell’ipocrisia del potere truce, ingordo e abietto. Dormono i bimbi in culle di bombe […]”.

I 37 poeti sono:

37 i poeti che, all’unisono, formano una sola voce messaggera di pace che parte dalla Sicilia, per unire anime, menti, speranze, nel nome del rispetto della vita. In occasione dell’evento, che si svolgerà presso il Museo Etnografico Giuseppe Pitrè, Sala dei Carretti Siciliani, alle ore 15,30, avrà luogo anche la cerimonia di consegna dei premi del “I Concorso Letterario FUIS Sicilia”, al cospetto della giuria presieduta dalla stessa Sara Favarò. Presenti alcuni altri membri della giuria, fra cui Teresa di Fresco, giornalista, ed Eliana Calandra, già direttrice del Museo. Ospite della serata, il Presidente Nazionale FUIS, dott. Natale Antonio Rossi.

Si tratta dell’ottavo incontro di poeti FUIS, e dell’VIII antologia che raccoglie i loro versi, su un tema di grande attualità “Guerra No, Pace Sì”.

“Si stima che attualmente ci siano sulla terra ben 23 guerre e altri 170 conflitti. Si combatte da Nord a Sud, da Est a Ovest del globo; ci sono guerre in Palestina, Ucraina, Siria, Libia, Nigeria, Mozambico, Yemen, solo per citarne alcune. Sulla carta esistono tante organizzazioni mondiali il cui scopo è quello di promuovere la pace, prevenire le guerre, risolvere i conflitti. Tra i loro scopi principali c’è quello di proteggere i diritti umani, eppure nonostante le loro imponenti organizzazioni, sono moltissimi gli innocenti che giornalmente pagano con la loro vita guerre volute da altri, per interessi non loro. Sul perché ciò sia possibile si aprono ipotesi talvolta drammatiche, come la salvaguardia di coinvolgimenti che sono “altro” rispetto alla tutela dell’UOMO. 

Non sempre le cose sono come appaiono! – scrive Sara Favarò nell’introduzione all’antologia – Per non parlare degli interessi economici che girano intorno alla produzione delle armi e all’asservimento politico di alcuni Stati rispetto ad altri. 

Recita un vecchio proverbio siciliano: “Nun c’è chiù tintu surdu di cui nun voli sentiri” (Non esiste peggior sordo di chi non vuole sentire).

Capita sempre più spesso di sentirsi inermi, troppo piccoli, per contrastare il volere dei poteri forti che seguono logiche di dominio politico, economico, militare, lontane anni luci dal sentire comune di chi aborre la violenza, di chi ritiene che le guerre possano avere fine. Per prima cosa occorrerebbe che la diplomazia internazionale svolgesse il suo compito, lontano dagli interessi dei vari potentati dominanti.

Perché, ricordiamoci, non esistono guerre giuste!

Ognuno di noi può fare qualcosa, anche di piccolo, affinché l’uomo ritrovi la sua umanità. E in questo si sono impegnati i nostri 37 poeti. Perché la poesia può mostrare la bellezza e la fragilità della vita e ispirare il rispetto e l’amore per il prossimo. I poeti devono scrivere contro tutte le guerre affinché le parole siano più forti delle armi e spezzino le catene dell’odio.”

Il nostro VIII incontro poetico nasce dall’esigenza di uomini e donne che vogliono sentirsi umanità e che non accettano la guerra come soluzione di antichi e nuovi dissapori. 

Umanità perduta tra i rivoli di sangue dei tanti, troppi bambini, donne, anziani, giovani, uccisi dall’arroganza, dalla prepotenza di uomini che hanno perduto il valore dell’amore.”

I 37 poeti: Angelo Abbate, Beatrice Amato, Camillo Andretta, Adriana Bellanca, Gina Bonasera,   Maria Concetta Borgese, Salvatore Cappalonga, Maria Chiarello, Mariella Cirafici, Wanda Cortese, Rita Angelina Di Pino, Sara Favarò, Eleonora Fogazza, Carmelo Fucarino, Maria Galioto, Mario Giambanco, Giovanna Giarraffa, Francesca Guajana, Sandra Guddo, Mario Inglese, Giusi La Mantia, Barbara Lo Fermo, Francesca Luzzio, Letizia Marchione, Giovanni Mattaliano, Maria Elena Mignosi Picone, Anna Rita Pinsino, Giuseppe Maurizio Piscopo, Teresa Riccobono, Arcangela Rizzo, Mariza Rusignuolo, Benedetto Savona, Antonino Schiera, Ermanno Spera, Ketty Tamburello, Giovanna Tidona, Tino Traina.

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